Aveva 31 anni la vittima italiana numero 51 in Afghanistan. Si chiamava Emanuele Braj ed era originario di Galatina in provincia di Lecce. Era effettivo al 13° Reggimento “Friuli-Venezia Giulia”. Con lui sono rimasti feriti, ma fortunatamente non sono in pericolo di vita, i colleghi Dario Cristinelli, maresciallo capo di 37 anni, originario di Lovere (Bg) e il carabiniere scelto Emiliano Asta originario di Alcamo (Tp) di 29 anni. Un quarto carabiniere è rimasto illeso. I due feriti sono stati trasportati in elicottero all’ospedale militare Usa (Role 2) di Shindand, dove sono ora ricoverati.
La vittima, Manuele Braj, era un esperto di missioni all’estero e, seppur giunto in Afghanistan lo scorso 7 maggio, questa era la sua quinta missione. Era già stato in Albania, due volte in Bosnia-Erzegovina e in Iraq. In Italia lascia la moglie di 28 anni e il suo bimbo di appena 8 mesi.
L’attacco è avvenuto questa mattina in un campo di addestramento per le forze di polizia afghane ad Adraskan intorno alle 8.50 locali (circa le 6.20 in Italia). Il razzo lanciato dai ribelli ha colpito una garitta di avvistamento colpendo 4 carabinieri facenti parte della PSTT (Police Speciality Training Team).
Cordoglio per le vittime è stato espresso dal presidente della Repubblica, come dal Presidente del Consiglio dei Ministri e da tutte le forze politiche. La missione italiana non vedrà comunque una fine anticipata, come deciso dalla Francia, e continua a mantenere nell’ovest dell’Afghanistan i suoi circa 4.200 uomini schierati. Continuando a pagare un altissimo prezzo.
Luigi Asero